Furore

Pubblicato da claudio il

Furore è posizionato su un pendio coltivato a viti e ulivi. E’ il secondo comune più piccolo della Costiera Amalfitana
Il nome antico di tutta la zona era Terra Furoris, per il grande frastuono che nelle notti di tempesta il mare e il vento producevano rimbombando contro le alte pareti del fiordo, che scende quasi a picco dall’orlo dell’altopiano di Agerola. Una ripida scalinata conduce in basso. Il fascino di questo tratto di costa è irresistibile, con il fiordo incuneato tra viti e rupi, casette minuscole e il mare. Le prime notizie certe che si hanno dell’insediamento abitativo indicano Furore come un semplice casale della Regia città di Amalfi.

Furore emerge dal completo anonimato con la compilazione del catasto carolino del 1752. Quest’ultimo  restituisce l’immagine di una piccola comunità costiera sparsa sul territorio, priva di terreni coltivabili e scarsamente abitata. Roccaforte inattaccabile anche al tempo delle incursioni saracene, i suoi abitanti erano dediti alla pastorizia ed all’artigianato. Mentre, il Fiordo, ha rappresentato un porto naturale, nel quale si svolsero fiorenti traffici. Inoltre si svilupparono le più antiche forme di attività industriali: cartiere, mulini alimentati dalle acque del ruscello Schiatro che scendeva dai Monti Lattari.

I percorsi, costituiti prevalentemente da scale e sentieri che s’inerpicavano in salita, permettevano una serie di scambi e relazioni tra gli uomini. Oggi, data la forte presenza delle strade carrabili, sono passati decisamente in secondo piano. Al movimento di salita, che si svolgeva a piedi, lento e misurato, trasversalmente rispetto al corpo allungato della penisola sorrentina, si è sostituito quello carrabile in senso longitudinale, di scorrimento veloce.

La statale che percorre la costiera e conduce verso Amalfi, permette una visione panoramica del paesaggio ma, inevitabilmente, finisce per gerarchizzare i luoghi, esaltandone alcuni ed escludendo, drammaticamente, altri dalla vista del visitatore. Così Furore è stato spezzato in due: da un lato la sua marina (il Fiordo), percepibile come “orrido”, straordinario fenomeno naturalistico isolato. Dall’altro, il paese, con le sue case disseminate lungo il costone, praticamente “invisibile” per chi viaggia lungo la Costiera Amalfitana.

FURORE – DESTINAZIONE EUROPEA
Ci sono comuni che, per le loro dimensioni di “borghi”, sono fuori, per loro fortuna, dai circuiti del turismo di massa. E così la Commissione Europea ha individuato Furore quale “destinazione d’eccellenza”, nel contesto del progetto Eden a favore delle località non esposte ai grandi flussi turistici di massa. Il riconoscimento ha visto Furore superare una selezione di ben 135 candidature, grazie all’impegno con il quale il Comune ha dato vita a progetti di promozione turistica basati sul patrimonio naturale e culturale. 

L’attribuzione del prestigioso riconoscimento prevede una “menzione d’onore” da parte della Comunità Europea e della nostra Presidenza del Consiglio. Ed inoltre l’inserimento del Comune in una apposita pubblicazione. 

TUFFI DAL FIORDO DI FURORE 
Ogni anno decine di concorrenti provenienti da tutte le parti del mondo si esibiscono nella splendida cornice della del Fiordo nella gara dei tuffi. Esibizione mozzafiato, con tuffi da grande altezza. Le gare sono sempre seguite da un gran numero di spettatori. La specialità consiste in tuffi da altezze comprese tra i 23 e i 28 mt. per gli uomini e tra i 18 e i 23 mt. per le donne.

La partenza, dove è possibile, ha origine direttamente dalle rocce, altrimenti avviene da una piccola piattaforma installata sul ponte. Questa manifestazione vede gli atleti lanciarsi dal ponte del Fiordo di Furore da un’altezza di 28 mt. Dopo la partenza i tuffatori hanno 3 sec. circa di volo per coordinare i loro movimenti prima dell’ingresso in acqua che avviene alla velocità di 100 Km/h.