Limone Costa d’Amalfi IGP
E’ l’oro giallo della costiera amalfitana. E’ il simbolo di una terra che con i suoi colori e i suoi profumi ha conquistato il mondo intero. Due secoli fa Goethe, a proposito del meridione d’Italia, scriveva: “Conosci tu il paese dove il limone fiorisce?”. Altra storica citazione è quella del poeta futurista Cangiullo, che definì la Costiera Amalfitana “il paese delle grosse arance d’oro”, gomitoli di lana arancione, per fattucchiere d’amore”. Tracce di questo piccolo agrume si ritrovano anche nell’arte ceramica che al verde ramina ed al blu cobalto accosta il giallo intenso del limone, riproducendolo sia nella sua foggia classica che stilizzata. Ma attenzione, perchè c’è limone e limone. Quello della costiera amalfitana, che ha ottenuto l’ IGP (Indicazione Geografica Protetta), ha una forma inconfondibile. In gergo è definito “sfusato” e racchiude due caratteristiche importanti: la forma affusolata (da cui il termine della varietà) e la zona in cui si è venuto, col tempo, a differenziare, la Costiera Amalfitana. Suo cugino molto stretto, dalla forma più tonda, vive sui terrazzamenti della costiera sorrentina. Altre sono le differenze. Lo “sfusato” ha una buccia di colore particolarmente chiaro ed ha un aroma e un profumo intensi, grazie alla ricchezza di oli essenziali. La polpa è succosa e acida, con pochissimi semi. Le fette di limone sono talmente dolci da essere definite “pane”, in quanto possono essere gustate tranquillamente a crudo, come dessert, con o senza aggiunta di zucchero. Da studi recenti dell’Università di Napoli Federico IIº, risulta che il limone di della nostra costiera è il più ricco di vitamina C. Quanto alla zona di produzione, il grande fascino di questo agrume è legato proprio ai terrazzamenti, che rendono caratteristiche le pareti scoscese racchiuse tra Vietri sul Mare e Positano. Momento di grande suggestione è la raccolta che avviene più volte all’anno (la produzione migliore si ottiene tra marzo e fine luglio). E fu proprio una di queste scene a suggerire le immagini che oggi, contraddistinguono i disegni di Irene Kowaliska, riportati sulle forme ceramiche oggi custodite nel Museo di Villa Guariglia a Raito di Vietri sul Mare. Molte sono anche le storie e le leggende costruite intorno al limone. Si racconta, per esempio, che fu proprio con un gran cesto di limoni che gli abitanti di Minori convinsero il Papa a restituire alle loro città il vescovado perduto. Nell’artigianato alimentare, gli agrumi della Costiera Amalfitana, oltre che per aromatizzare creme pasticciere, servono soprattutto a fabbricare il celebre limoncello, un liquore aromaticissimo, dal colore giallo chiaro e dal profumo intenso, che in pochi anni ha conquistato il mercato nazionale ed internazionale, soppiantando a fine pasto (servito ghiacciato) tanti altri blasonati digestivi.
Concita De Luca
LO SFUSATO AMALFITANO
Testo e foto sezione sono della Cooperativa Amalfitana Trasformazione Agrumi
La catena dei monti Lattari è come un mantello che protegge il versante sud della costa d’Amalfi, difendendolo dalle correnti di aria fredda provenienti dal nord. La miscelazione dell’aria montana con quella marina ed il sole caldo e forte del Mediterraneo contribuiscono a creare quel particolare microclima che favorisce la crescita dello “SFUSATO AMALFITANO”.
La qualità “femminello sfusato” per lo più senza semi, si presenta con una forma allungata e si differenzia dai limoni provenienti da altri siti mediterranei per la sua grandezza, per i tempi di conservazione molto lunghi, per la scorza spessa, rugosa e ricca di olii essenziali fortemente aromatici. Già la Scuola Medica Salernitana prescriveva i limoni della costa nella cura e nella prevenzione di alcune malattie sintomatiche, riconosciute oggi dalla moderna medicina (azione disinfettante, astringente, antistress, antireumatica, di stimolo del sistema immunitario, di prevenzione dei tumori gastrici, di protezione per i fumatori, azione sulla crescita e di prevenzione alla senescenza, energizzante e defatigante nelle attività fisico- sportive) sono tutte egregiamente esaltate in questo agrume che cresce sulla Costiera Amalfitana.Il particolare profumo della scorza, intenso e persistente, farebbe riconoscere ad un intenditore un limone del tipo ” sfusato amalfitano” col solo uso dell’olfatto.
Ed è dalla scorza di questo particolare tipo di limone che, nel secolo passato, i contadini della Costiera fabbricarono il primo liquore di limone. Oggi quella stessa antica ricetta è stata ripresa fedelmente dai piccoli artigiani della Costa D’Amalfi che hanno scelto di mantenere intatti i metodi di produzione del liquore tramandati per generazioni.
Il contenuto medio per ogni 100 gr di succo dello sfusato Amalfitano, è
Acqua gr. 92 – Zuccheri gr. 1,4 – Lipidi tracce – Protidi gr. 0.3 – Calorie gr 7
Acido Citrico e Sali Minerali gr. 5 – Vitamina C mg. 48 – Potassio mg. 140 – Calcio mg. 20
Fosforo mg. 10 – Ferro mg. 0,3 – Magnesio mg. 0,4 – Rame mg. 0,13 – Sodio mg. 2
Tiamina (vitamina B1) mg. 0,05 – Riboflavina (vitamina B2) mg. 0,02
Vitamina PP mg. 0,02 – Vitamina P mg. 0,01 – Vitamina A (nella buccia) mg. 0,01.
CONSORZIO DI TUTELA LIMONE COSTA D’AMALFI I.G.P.
Corso Reginna, 71 – 84010 Maiori (SA) – www.limonecostadamalfiigp.com
AREA DI PRODUZIONE
In tutti i comuni della Costiera Amalfitana, in provincia di Salerno: Amalfi, Cetara, Conca dei Marini, Furore, Maiori, Minori, Positano, Praiano, Ravello, Scala, Tramonti, Vietri sul Mare. Attualmente viene coltivato su oltre 700 ettari, con una produzione di circa 140.000 quintali, con un valore di circa 16 miliardi di produzione vendibile. E’ conosciuto e apprezzato a livello regionale e nazionale, dove, grazie alla rinomata qualità e anche alla tardività della migliore produzione, il “primo fiore” spunta prezzi nettamente superiori rispetto agli altri limoni. La sua fama è consolidata anche a livello internazionale: ancora oggi viene esportato nel Regno Unito, come accadeva già nella seconda metà dell’800.
RICETTA DEL LIMONCELLO
Ingredienti
1 kg di limoni verdi di Amalfi
1 litro di alcool
800 gr. di acqua e altrettanti di zucchero
PREPARAZIONE
Sbucciare i limoni facendo attenzione a staccare solo la buccia gialla e lasciando il bianco. Mettere le bucce in infusione nell’alcool per cinque giorni. Preparare lo sciroppo con lo zucchero e l’acqua fatti bollire per pochi minuti. Farlo raffreddare bene e quando ha raggiunto la giusta temperatura, unirlo all’infuso precedentemente filtrato. Imbottigliare e conservare lontano dalla luce per almeno trenta giorni. Filtrarlo una seconda volta prima di consumarlo. Servirlo freddo a fine pasto.