Palinuro

Pubblicato da giancarlo il

Palinuro, evoca nei più il ricordo delle sfortunate vicende del nocchiero di Enea, raccontate nell’Eneide, che, naufragato su queste spiagge, fu trucidato dagli abitanti del posto.
Capo Palinuro si stende massiccio come una sorta di sfida al tempo che qui sembra fermarsi per un sortilegio della natura che incanta. La macchia verde delle pinete si arresta di netto sui costoni lisci, striati di bianco e di rosso che cadono a strapiombo sull’acqua e poi, d’improvviso si aprono a ventaglio in un ripetersi di cale, lembi di spiaggia, scogli isolati. Suggestione di colori e di echi infiniti nelle grotte naturali (circa 50) e il mare ha fatto giochi millenari e intriganti con la costa di roccia. Il centro abitato è situato sul pendio tra gli uliveti e il mare. Qui abitarono in successione popoli preistorici, italici e infine i Greci, come testimoniano gli scavi archeologici effettuati in località San Paolo. Palinuro è frazione di Centola, interessante cittadina con un bel centro storico, con chiese e palazzi del 1100. Le altre frazioni sono San Nicola, Foria e San Severino. Quest’ultima è costituita da due nuclei: uno di recente formazione a valle, l’altro di età medievale, da tempo disabitato, si erge su uno sperone di roccia, naturale baluardo alle sottostanti gole del fiume Mingardo. Palinuro è anche una celebre località balneare, splendidamente adagiata tra il verde degli ulivi che coprono le colline che degradano verso l’azzurro del mare. Il promontorio, detto frontone, è ricco di grotte marine tra le quali fanno spicco la famosa Grotta Azzurra e la Grotta Sulfurea. La sua storia è legata alla storia della Molpa, che sorgeva su un altro promontorio. Della città di Molpa restano due ruderi: il castello e la chiesa parrocchiale di San Giuliano. Quì si trovano anche stazioni rupestri di Primula Palinuri. Il palazzo baronale Rinaldi faceva parte del feudo del principe di Centola e marchese di Pisciotta “Pappacoda” fino alla fine del ‘700 circa. Nel 1814 vi dimorò il re di Napoli (cognato di Napoleone) Gioacchino Murat che venne in zona per ispezionare i fortini della costa e potenziarli per eventuali attacchi di nemici.
Palinuro dà anche il nome scientifico all’aragosta Mediterranea “Palinurus elephas