Tartufo nero di Colliano
Questo preziosissimo tartufo nero cresce sotto terra nei faggeti e nei e querceti del comprensorio dell’Alto Sele e precisamente nei territori di Colliano, da cui prende il nome. La scoperta della presenza in questa zona di questo pregiatissimo fungo è avvenuta negli anni ’60. Da allora Colliano attira ogni anno migliaia di appassionati che vanno a caccia del tartufo nero con i propri cani o si limitano a comprarlo o gustarlo nei ristoranti della zona. Il tartufo di Colliano, che per bontà è paragonabile agli altri grandi tartufi italiani, non ha nulla da invidiare al tartufo di Alba (Piemonte), considerato il migliore del mondo.
La sua dimensione varia da quella di una noce a quella di un uovo di gallina, la forma è regolare e presenta una fossetta centrale. La parte esterna, il peridio, è nero e rugoso con verruche di media grandezza, mentre la parte interna è di colore giallastro o bruno, con venature chiare, ed è caratterizzato da un profumo fortissimo. Matura da ottobre ad aprile, periodo nel quale inizia la raccolta, che avviene grazie all’istinto e alla capacità olfattiva di cani addestrati al fiuto del tartufo.
I cani, con il naso appoggiato al terreno, lo percorrono in lungo e in largo fino ad individuare l’esatta ubicazione del tartufo. Individuato il punto, inizia lo scavo ed il tartufaro, che segue attentamente i vari movimenti, interviene con un piccolo attrezzo a manico corto a forma di piccone, aiutando il cane nello scavo per non fargli rovinare il frutto con le unghie e per non affaticarlo. Estratto il tartufo, il tartufaro ricolma subito la buca aperta con la terra scavata; questa è l’operazione più importante per la conservazione dello stato produttivo della tartufaia.